(...) Sono Zahyra sono afgana spettinata sotto il burka prigione di stoffa invadente ed arrogante nel tempo infinito avaro di promesse e di sapori e di gerle profumate. | ||
Poi venne il tempo |
Premio di poesia “Franco Loria” - XIX Edizione
Crotone
Contrasti, allusioni, richiami e rimandi sapientemente calibrati, si intreccianmo in una lirica incisiva che, con immagini di plastica evidenza ed immediata forza evocativa, alimenta slanci vitali propri dell'animo umano per poi soffocarli e disperderli nella prigionia di una realtà statica e foriera di pene e paure.
Il valore iuniversale della poesia e il suo essere senza scopo diventano espliciti in chiusura quando, l'eterna diatriba umana tra speranza e disillusione, libertà e costrizione, si personifica in Zahyra, donna afgana spettinata sotto il burca, contingenza palese dell'attualità più triste di cui siamo spettatori.
Ricchezza di contenuti e solidità dell'impianto stilistico, rendono la lirica meritevole d'encomio e lasciano trasparire l'animo sensibile dell'autore