Stagioni in alternanza,
nel pigro incedere del tempo,
come onde anomale
di silenziose corrispondenze.
Se non fosse per la dissonanza
fra un pronome e una congiunzione
qui mi troveresti, in chiare luci,
come naufrago senza messaggio alcuno,
senza aver commesso errore,
nell'ordine apparente
di questo andare avanti
fra i minuti di due lancette ferme.
Questo è il mio sembrare adesso,
imperfezione di un disegno astratto
nel nero opaco che riluce
d'ogni mia necessità.
Io sempre inventerò il tuo cielo
dove tu sei luce che risplende
perché sei nata come stella
vagabonda nei miei spazi immensi,
perché sei dentro e fuori me,
in ogni mio inerme desiderio
e in tutto quello per cui vivo,
diafana... nascosta al mondo.