Cammino
nella stessa direzione
oltre il muro
delle latitudini
oltre le profondità
oltre ogni limite
nel tempo indiviso
delle oltranze.
Inconfondibile assonanza
firma di un errore
che stinge d’indaco
quell’ombra ormai indistinta
in cui mi sono perso.
Credo ancora nei dettagli
delle prospettive,
nell’imperfezione
d’ogni figurabile
che s’avvolge in trame
come arbusti di tamerice
flagellate
ai venti di maestrale.
Piove…
piove silenziosamente
nella transumanza di settembre
piove in dissolvenza
sul viale che ospita l’autunno
piove
tra le ingiallite foglie.