Gocce d’inverno
in questa terra d’ulivi sparsi
e fazzoletti bianchi tra le valli,
storie d’assolati campi e di sudore
e di profumo
che piega erbe e fumi.
Fruscio di foglie secche
sui tetti delle case vuote
quando il vento
le scuote e le tormenta
nel tardo crepuscolo
mentre sgorgano emozioni
tra le ferite aperte.
Se solo avessi potuto
volar via da qui
se avessi potuto
seguir di me le tracce,
sconfinato specchio
di pensieri controvento
come intima essenza
dei sogni miei.
Così attendo
appoggiato ad un lampione
che una luce in me s’accenda
e mi porti senza fiato
verso un altro giorno
smarrendomi nel vortice
nell’incertezza dei pensieri.