Ci sono giorni di penombra
in cui la stanza si fa cerchio
e i capelli tuoi color del grano
corteggiano la notte
allineati verso l’infinito.
Si barattano respiri
nel fuoco rosso
di un tramonto lento
un incendio di colori
che ci unisce
in un amplesso
consacrando i nostri corpi
all’eternità del tempo.
Non so se c’eri
in quell’incontro
di cellule fecondo
tra le rose
trafitte dal silenzio
che tracciano il tuo nome
in lettere di spine.