Il poeta – affermava il Pascoli – è come un mago, che fa vedere quello che era sempre sotto gli occhi di tutti, ma che nessuno aveva mai visto. Solo il poeta sa cogliere certe sfumature e trasformare il sasso in rubino…!
Il poeta Massimo Massa in Nel tempo dell’assenza “sa cogliere” i momenti veri, significativi dell’esistenza umana e “trasformarli”, elevarli ad impressioni ed emozioni mediante quell’intima unione di suoni ritmici e armonie quale è la poesia. Quella del Nostro non è di facile interpretazione, è una poesia volutamente chiusa, ermetica, allegorica. Nei suoi versi l’Autore proietta la sua interiorità, esalta i problemi personali, scava interiormente, va alla ricerca Nel tempo dell’assenza di una certezza che rischiari la sua esistenza e che alla fine la scopre nella propria poesia; una poesia quasi autobiografica basata sui suoi desideri. L’Assenza è presenza ricorrente nelle sue poesie; l’Autore ci partecipa i suoi stati d’animo, è una sorta di analisi interiore.
A volte diviene confessione:
Ho chiuso le finestre al mondo/ ripensando ancora/ a tutte le mie ansie/ a quanto il niente tuo/ è ancora filo che mi unisce a te.
Altrove è speranza, desiderio, vedi Nel mare delle spighe:
[…] vorrei ancora una stagione/ che invano attendo/ nella diafana incertezza delle ore/ nei profumi mai dimenticati […].
In altre è ricerca come in Codice d’incontro:
[…] Cerco verità fino all’ultima resa/ nell’incidere uniforme della luce/ tra gli argini e le porte del passato […].
Ed ancora in Gabbiani:
Eppur li ho visti un giorno/ gabbiani in volo lento/ cercare come me/ nell’obice del mondo/ un invisibile orizzonte/ appeso al niente. […]
I suoi versi sono un alternarsi di luci ed ombre, gioie e dolori, speranza e conforto, assenza e presenza: esaltano le contraddizioni della vita.
“L’assenza è – scrive Marcel Proust – per colui che ama, la più sicura, la più efficace, la più viva, la più indistruttibile, la più fedele delle presenze.”
E ancora Victor Hugo: “Quello che ci manca ci attira. Nessuno ama la luce come il cieco.”
Nell’amore per la poesia, la sola che riesce a sublimare la gioia, il dolore, la bellezza, l’animo del poeta Massimo Massa trova conforto e serenità
Potremmo dire, con un’espressione leopardiana E il naufragar m’è dolce in questo mare.
Pasquale Panella
Rettore-Preside dei Collegi dello Stato
Cultore della Materia presso la Cattedra di Glottologia
e Linguistica della Facoltà di Lettere e Filosofia,
Università degli Studi “Aldo Moro” di Bari