Vivo come ammasso stanco tra queste mura,
come alito di vita freddo e inanime,
come se non fossi io, spoglio di speranza
che mai dalla memoria oserò portar via.
Nel posto dei profumi
Mi prende dentro, fragile,
notte dopo notte,
questa paura del domani
quando la vita mi vedrà tremare,
prigione irrazionale e casuale.
Forse invece noi
Stagioni in alternanza,
nel pigro incedere del tempo,
come onde anomale
di silenziose corrispondenze.
Aquile
Vivo in un grammo di luce, oltre l'immaginazione,
come ombra silenziosa di alfabeti sconosciuti,
in fitta trama di inutili promesse
col peso dei miei anni che mi legano il respiro.
Falena
Oceano di rabbia, freddo, dolente,
soffocato in un silenzio senza via d'uscita,
cresce lentamente nell’oscurità,
in controluce, come spina
nel vuoto dell'indifferenza,
nel nero flusso nelle vene.